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Metà dei processi di approvvigionamento e gestione dei fornitori non sono ancora stati digitalizzati

La mancanza di digitalizzazione ostacola l’adozione dell’intelligenza artificiale e impedisce alle aziende di concentrarsi su attività più strategiche, con il 23% del tempo sprecato a gestire processi cartacei o manuali.

Milano, 12 ottobre 2023. Un nuovo studio di Ivalua ha rivelato che più della metà (55%) dei processi di approvvigionamento e gestione dei fornitori non è ancora stato digitalizzato. Questa situazione crea inefficienze con i team di procurement che stimano di sprecare più di un quinto (23%) del loro tempo, ogni anno, per gestire processi cartacei o manuali.

Lo studio dimostra che due terzi dei responsabili del procurement (66%) ritengono che il tasso di digitalizzazione all’interno del procurement sia troppo lento, mentre il 48% afferma che i sistemi di procurement esistenti non sono abbastanza flessibili per tenere il passo con i continui cambiamenti e affrontare l’incertezza economica e di mercato. 

Una lenta digitalizzazione ha un forte impatto sulla capacità del procurement di lavorare su compiti strategici, in quanto la mancanza di digitalizzazione:

  • Limita la capacità delle aziende di prendere decisioni rapide e informate sui propri fornitori (28% in Italia, mentre la media globale è del 47%).
  • Impedisce alle aziende di affrontare al meglio l’aumento dell’inflazione e costi in continuo aumento (40%).
  • Rende quasi impossibile attrarre e trattenere i migliori talenti (44%).

“Ogni anno, le aziende sprecano molto tempo in processi manuali, rallentando i team del procurement e costringendoli a occuparsi di attività ripetitive e di scarso valore, limitando la loro capacità di concentrarsi su priorità più strategiche”, commenta Alex Saric, esperto di smart procurement di Ivalua. “Dato che l’inflazione rimane alta e le prospettive economiche incerte, non è mai stato così importante digitalizzare i processi di approvvigionamento e permettere ai team di potersi concentrare su queste sfide”. 

Il procurement ha bisogno di una solida base di dati per sfruttare l’intelligenza artificiale e le tecnologie emergenti

Lo studio mostra che il 94% delle aziende ha implementato o prevede di implementare l’analisi dei dati all’interno della funzione di gestione degli acquisti e dei fornitori, dato che in Italia è ancora più marcato rispetto agli altri paesi presi in esame (la media globale è dell’85%). Un altro 66% dichiara di aver già implementato o di avere in programma di implementare tecnologie di intelligenza artificiale o di apprendimento automatico (machine learning).

Tuttavia, solo il 18% degli intervistati dichiara di essere “molto fiducioso” nella qualità e nell’accessibilità dei propri dati sui fornitori, quando si tratta di supportare un approvvigionamento efficace.

Altre tecnologie che le aziende hanno implementato o intendono implementare per trasformare la loro funzione di approvvigionamento e gestione dei fornitori includono:

  • Piattaforme end-to-end Source-to-Pay (74%) che possono aiutare a gestire meglio la spesa e i fornitori.
  • Chatbot (80% in Italia, mentre la media globale è del 63%) che possono aiutare gli utenti a prendere decisioni di acquisto più informate.
  • Tecnologia Blockchain (70%, media globale 56%) che può migliorare la provenienza dei prodotti acquistati.
  • Robotic Process Automation (RPA) (60%) che può ridurre i tempi di rendicontazione e assistere nella gestione dei contratti e nel category management.

“L’intelligenza artificiale può essere il catalizzatore della trasformazione degli acquisti, con chiari casi d’uso per l’elaborazione dei dati, l’automazione, la creazione di informazioni utili e di strategie per migliorare le operazioni di approvvigionamento e supply chain”, conclude Saric. “Tuttavia, i dati di scarsa qualità rischiano di limitare il potenziale dall’intelligenza artificiale, le aziende devono camminare prima di poter correre e questo può solo che iniziare con la digitalizzazione. Ciò significa adottare un approccio al procurement basato su cloud, che costruisca una base di dati solida e informativa per il processo decisionale”.

Lo studio

Lo studio è stato condotto da Sapio research per Ivalua nel luglio 2023. Si basa su un’indagine condotta su 850 responsabili degli acquisti nel Regno Unito (250), negli Stati Uniti (250), in Germania (100), in Francia (100), in Svezia (50), nei Paesi Bassi (50) e in Italia (50).

Ivalua

Ivalua è leader nella fornitura di software per lo Spend Management, basato su cloud. La nostra piattaforma completa e unificata consente alle aziende di gestire efficacemente tutte le categorie di spesa e tutti i fornitori, aumentando la redditività, migliorando le performance ESG, riducendo i rischi e migliorando la produttività dei dipendenti. Centinaia di aziende, tra le più famose al mondo, utilizzano la nostra soluzione e siamo riconosciuti come leader dai più prestigiosi analisti di settore. Per saperne di più: www.ivalua.com. Seguiteci su LinkedIn e Twitter.

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